Il pomodoro è una coltura da stagione calda “longidiurna”. L'intervallo ideale di temperatura è compreso tra 18° e 27° C. Per tale ragione la maggior parte delle coltivazioni a pieno campo o serricole avvengono tra il 30° e 40° parallelo, sia nell' emisfero nord che in quello sud.
Temperature inferiori a 10°C condizionano negativamente l'induzione fiorale, mentre il gelo notturno può danneggiare seriamente la coltura. Al pari temperature al di sopra di 35°C in presenza di bassa umidità condurrà all'aborto fiorale, mentre l'impollinazione viene fortemente ridotta in climi troppo asciutti e temperature alte. Una nutrizione bilanciata della pianta può notevolmente ridurre la perdita di grappoli fiorali in tali condizione estreme di elevate temperature.
L'aumento della radiazione globale determina un incremento degli zuccheri prodotti nelle foglie durante la fotosintesi. A maggiori livelli di zuccheri prodotti corrispondono maggior numero di frutti e calibri, condizionando per tanto le quantità prodotte. Il pomodoro è sensibile a condizioni di bassa illuminazione, infatti la coltura richiede un minimo di sei ore al giorno di radiazione diretta (alta intensità luminosa) per la fioritura.